Tutti ne parlano, è bene che anche noi facciamo un attimo il punto della situazione.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente annunciato l’imposizione di dazi sulle importazioni provenienti dall’Unione Europea, inclusa l’Italia. Queste misure tariffarie prevedono un dazio base del 10% su tutte le importazioni, con un ulteriore 20% su prodotti specifici provenienti da Paesi considerati “peggiori trasgressori” in termini di pratiche commerciali, tra cui l’Italia. I mercati stanno reagendo malissimo… ed è solo l’inizio.
I dazi colpiscono diversi settori chiave dell’economia italiana, tra cui:
-Macchinari industriali: con un export annuo di 13 miliardi di euro verso gli USA.
-Farmaceutica: anch’essa con 13 miliardi di euro di esportazioni.
-Mezzi di trasporto: 8 miliardi di euro.
-Agroalimentare: particolarmente vulnerabile, con il vino italiano che rappresenta oltre 2 miliardi di euro di esportazioni verso gli Stati Uniti… ed eccoci qua… la cosa inizia a interessare le nostre aziende molto da vicino.
Diventa assai difficile capire cosa succederà nelle prossime settimane, anche perché tanti attori stanno muovendo le loro pedine…
Il governo italiano ha espresso preoccupazione per l’impatto di questi dazi sull’economia nazionale. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato l’importanza di evitare una guerra commerciale e ha suggerito che l’Italia cercherà una “de-escalation” con gli Stati Uniti…
A livello europeo, la Commissione Europea sta valutando misure di ritorsione, tra cui l’imposizione di dazi su prodotti statunitensi come carne, cereali, vino, legno e abbigliamento. Tuttavia, l’Italia ha avvertito che tali contromisure potrebbero non essere la risposta adeguata alla situazione…
L’imposizione di questi dazi potrebbe avere conseguenze significative per l’economia italiana, con stime che indicano una possibile riduzione delle esportazioni tra il 13,5% e il 16,4%, equivalenti a una perdita fino a 20 miliardi di euro.
Il quadro è foschissimo… e noi?
Noi aziende di distribuzione cosa dobbiamo fare? Agire, fermarci, vendere tutto, cambiare fornitori?
A noi è richiesta calma, fiducia ed equilibrio. La resilienza dimostrata dal nostro settore in passato suggerisce che, attraverso strategie mirate, sia possibile affrontare efficacemente le attuali difficoltà.
Queste le strategie che le aziende possono adottare… in generale. Noi osserveremo il loro comportamento con freddo sentimento:
-Diversificazione dei mercati di sbocco: l’export italiano ha già mostrato capacità di adattamento, esplorando nuove opportunità in Asia e Medio Oriente.
-Valorizzazione del mercato interno: secondo un’analisi del Corriere della Sera, l’export è stato una carta vincente per l’economia italiana, ma in tempi di incertezza, focalizzarsi sul mercato interno diventa cruciale.
-Innovazione e digitalizzazione: come evidenziato da Il Sole 24 Ore, l’e-commerce alimentare italiano ha registrato una crescita significativa, indicando un potenziale ancora da sfruttare appieno.
Dialogo istituzionale: il governo italiano ha già manifestato preoccupazione e l’intenzione di prevenire una guerra commerciale, sottolineando l’importanza di una risposta unitaria.
Nessuno si faccia prendere dalla foga di vendere… o comperare… o cambiare business adesso.
Altri player più importanti di noi si stanno muovendo. Attendiamo i primi risultati.
Cosa ti preoccupa di più di questo momento economico?
Scrivi le tue paure a mit@ristopiulombardia.it, cercherò di aiutarti a ritrovare serenità.