A bocce ferme parliamo del Governo che è stato da qualche giorno nominato.
Non mi permetto di discutere né i ministri, né i ministeri, né il loro orientamento politico.
Mi permetto di ricordare a tutti noi imprenditori distributori che da questa nuova compagine che ha sostituito il governo Draghi attendiamo risposte molto, molto precise.
Il precedente Presidente ha lasciato nelle mani della Meloni diversi dossier scottanti, come i: “decreti legislativi da varare sulla concorrenza e il report sul processo di attuazione del Pnrr, con il monitoraggio sullo stato di avanzamento dei lavori”. (fonte: Corriere della Sera).
Lo stesso Draghi, nella sua ultima Conferenza stampa, aveva precisato: “Abbiamo speso circa 60 miliardi di euro per aiutare famiglie e imprese a resistere meglio all’aumento dei prezzi. Ma abbiamo sempre mantenuto invariati gli obiettivi di finanza pubblica. Gli effetti sul piano dell’equità sono stati significativi: abbiamo dimezzato l’effetto dei rincari sui bilanci familiari e per le famiglie più povere l’impatto dell’inflazione è stato ridotto del 90%”.
Tutto ciò ci piace, è vero, e dà respiro alle famiglie, ma non è ancora abbastanza.
Abbiamo un inverno che non sappiamo come affrontare: nei nostri uffici potremo lasciare il riscaldamento acceso o dovremo dire ai collaboratori di mettere doppio maglione?
Come potremo gestire per mesi e mesi bollette di luce e gas triplicate?
È vero, molti di noi stanno già rimodulando il parco fornitori… non è difficile, come ragionamento. Ma io mi chiedo: e tutti i fornitori che stiamo lasciando senza commesse? Il loro destino? Quello dei loro collaboratori?
Qui spostiamo pedine pensando al nostro futuro prossimo, ma non abbiamo idea che, così facendo, stiamo anche spostando la bilancia della tenuta del sistema imprenditoriale italiano, specie in riferimento alle piccole imprese.
E noi cosa siamo, se non piccole realtà?
Ad oggi non ho ancora notato particolari “eventi” che mi facciano dire: bene, il governo si sta muovendo nella giusta direzione.
Certo, sono passati pochi giorni dal suo insediamento, ma ho notato che i proclami sono di botto scomparsi. I ministri hanno iniziato ad aprire i veri dossier e hanno scoperto che l’Italia ha bisogno di ossigeno.
E probabilmente non hanno ancora idea di dove andare a prenderlo.
Per quanto mi riguarda ti dico che rapidamente mi muoverò così da poter trovare nuovi interlocutori nel governo che comprendano esattamente le esigenze dei distributori, e di quelli alimentari e del beverage in particolare.
Noi resistiamo, ovviamente, ma non dobbiamo perdere un attimo.
È in gioco la sopravvivenza di tante realtà e non vorrei perdere tempo a veder parlare di altri temi non cogenti.
Mi auguro di trovare persone preparate e soprattutto motivate che, come hanno detto più volte, intendono occuparsi del bene del Paese.
E siccome il Paese siamo tutti noi…
Ci conto assolutamente!
Hai idee da suggerirmi che io possa portare al cospetto dei nuovi decisori politici? Fammele pervenire tramite mit@ristopiulombardia.it, le inserirò nel mio faldone.