15 minuti: quando ho ascoltato il sindaco di Milano Sala spiegare la teoria dei 15 minuti mi si è aperto un mondo.
Non sto parlando di una nuova scoperta scientifica capace di rivoluzionare il nostro modo di vivere, né di un medicinale che ci toglierà il virus dei piedi rapidissimamente… magari.
Sto parlando di un’idea molto semplice, che ci riguarda tutti, e che può certamente portare risultati nel brevissimo tempo.
Il sindaco di Milano ha spiegato che in questi ultimi mesi gli sforzi dell’amministrazione comunale sono stati concentrati nel rendere sempre più vivibili i quartieri di Milano, tutti i quartieri, cosicché una qualunque persona possa trovare nel raggio di 15 minuti da casa tutto ciò che le occorre, dal supermercato, al bar, al servizio pubblico, alla cartoleria.
Posto che un ritorno alla vita di quartiere mette in seria crisi tutti i locali che sono cresciuti attorno ai grandi grattacieli della città, è vero che la prossimità può davvero diventare vincente.
Già da anni si segnala che i centri commerciali non stanno per formando adeguatamente.
Già da tempo le persone sono stanche di code, caos, prezzi alti, spesa superflua…
Il virus non ha fatto che peggiorare questa situazione: oggi, come vedi tu stesso tutti i giorni, le persone stanno lontane una dall’altra, non vogliono fare coda, controllano ogni centesimo che spendono e probabilmente preferiscono muoversi a piedi piuttosto che in auto…
La teoria dei 15 minuti – che anche altre capitali europee stanno praticando – mette te imprenditore del Horeca in una situazione molto favorevole.
Tu puoi davvero diventare il riferimento di tutti coloro che abitano vicino a te.
Questo ritorno alle cose semplici non va però confuso con il ritorno alla banalità.
Non è vero che il cliente che viene a prendere il caffè in periferia si attende un caffè scadente, lo pretende della stessa qualità che desidera trovare in piazza Duomo. Una bella sfida per te.
Quella della vita “attorno a casa” è una grandissima opportunità.
Finalmente i clienti stazioneranno nei tuoi pressi e tu riuscirai ad avere sempre persone che vanno e vengono.
Non importa se le regole odierne non ti consentono di riempire il locale, ciò che conta è poter diventare un punto di aggregazione, un luogo sempre aperto, come capitava un tempo, 40 anni fa, quando il bar si contendeva le persone con l’oratorio o la sede del partito.
Tanti altri cambiamenti sono ancora attesi da qui a breve, pensa alle persone che ancora lavorano da casa e consumano in modo diverso, pensa a quelle che purtroppo non hanno il ripreso il lavoro. Non sappiamo come il mercato risponderà a nuove esigenze, non abbiamo la sfera di cristallo siamo però pronti ad affrontarle.
E questa adrenalina ci va vivere e operare al meglio.
Avanti tutta e… benvenuto Ottobre, Mese Internazionale di Aperitivo Perfetto!