Finalmente abbiamo un quasi “liberi tutti”.
O meglio, abbiamo un liberi tutti per la nostra categoria.
La data è fissata per il 1 giugno, giorno in cui bar e ristoranti potranno riaprire.
Come? Al momento non ci sono indicazioni precisissime, ma alcune informazioni già le possediamo.
Gli operatori dovranno avere guanti e mascherine.
Dovrà essere garantito il distanziamento sociale, forse anche attraverso la distanza tra i tavoli pari a due metri.
Forse sarà possibile allargare gratuitamente i plateatici, occupando anche porzioni di strada (questa l’idea proposta a Milano).
Saranno comunque vietati gli assembramenti.
Si potrà mangiare in dieci a un tavolo? Forse no.
Si potrà chiacchierare fuori dal bar? Forse no.
Si potrà sfogliare il menù di carta? Di sicuro no.
Come vedi, abbiamo ancora troppi “forse”. Inutile spazientirsi, se queste regole servono per salvaguardare la salute di tutti ci dobbiamo adeguare. Maggiori precisazioni ci arriveranno poi avanti, si spera non troppo in là.
È vero, il carico che specie il settore Horeca sta portando sulle spalle, al momento senza particolari aiuti, è pesantissimo.
Ma come dico spesso, sono proprio le sfide che ci paiono impossibili a renderci più forti.
Se sei arrivato sin qui sai perfettamente quanto questi ultimi due mesi siano stati complicati.
Personalmente ce l’ho messa tutta per non arretrare di un millimetro. E anche adesso, che si inizia a vedere la fine del tunnel, sono ottimista e positivo.
Ti invito a provare i miei stessi sentimenti, ovviamente ragionevoli, ovvero basati su dati di fatto concreti, non su illusioni. Ecco qualche considerazione per te.
Il virus c’è e ci sarà ancora per un po’. Stiamo imparando a convivere con un nemico invisibile. Abbiamo una sola arma, il distanziamento sociale. Usiamola per proteggere noi e i nostri clienti, oltre che i nostri cari. Su questo non dobbiamo transigere.
La sanificazione dovrà diventare la tua parola d’ordine. Non uno slogan, ma un fatto. Pulizia e sanificazione saranno lo strumento che garantirà ai tuoi clienti la serietà del locale. Non la farai? Non entreranno più, fine dei giochi.
La qualità della tua offerta sarà la base grazie alla quale riconquisterai tutta la tua clientela. Le persone hanno in media meno soldi da spendere, pertanto vogliono essere servite al meglio.
Uguale attenzione dovrai porre nel take away e nel delivery. Poni attenzione ai prezzi che applichi, alle confezioni che usi: tutto parlerà di te. Il cliente, ancora molto impaurito, osserverà ogni cosa. Abituato a restare in casa, dopo un iniziale desiderio di evasione, se non si troverà a suo agio nel tuo locale… ritornerà a stare chiuso in casa.
Quante difficoltà, starai pensando.
No, si tratta solo di cambiamenti, che non dobbiamo prendere per il verso sbagliato.
Viviamo in una nuova società, con regole da accettare e condividere. Chi si farà trovare pronto e ben disposto riuscirà anche a guadagnare assai.
Pensa un momento:
-quanti delivery hai selezionato per te, personalmente, durante la lunga chiusura dell’Italia?
-Quanti ne hai scartati?
-Perché hai tenuto quelli che hai tenuto?
Lavora sui punti di forza che hai trovato e falli diventare tuoi. Allo stesso tempo, ragiona sui difetti e cerca di non copiarli!
Un ultimo suggerimento: tantissimi chef stellati stanno raccontando, sui vari media, quali soluzioni stanno studiando per la riapertura. Ascoltare le loro riflessioni potrebbe essere un modo per capire come poter agire. Impariamo dai più grandi per diventare come loro.
Forza!