Caro collega imprenditore grossista dell’Horeca, oggi ti invito a una lezione velocissima. Sarò il tuo formatore personale e ti condurrò nel mondo dei prodotti. Ne sceglierò uno molto simbolico, il caffè, e poi ti condurrò a elaborare una serie di considerazioni sulla tua attività.
Pronto? Allora partiamo.
Argomento: il caffè.
Un antico proverbio arabo dice: il caffè deve essere caldo come l’inferno, nero come la notte e dolce come l’amore. Ormai quello del bar è diventato, negli anni, un appuntamento quotidiano per gli italiani e un simbolo della nostra cultura. Il caffè ci accompagna a colazione, dopo mangiato, quando abbiamo bisogno di carica nei momenti di stress, quando dobbiamo parlare con qualcuno per svago o lavoro. Ecco qualche curiosità: Il caffè è di origine araba e il suo nome deriverebbe da qahwa, termine che anticamente indicava una bevanda ottenuta dal succo di alcuni semi, dagli effetti eccitanti, utilizzata anche come medicinale. Da qui arriverebbe la parola turca kahve, da cui caffè.
È la bevanda più consumata al mondo, dopo l’acqua, con 1,6 i miliardi di tazzine consumate ogni giorno, per un fatturato pari a circa 30 miliardi di dollari. L’Italia è “solo” 12ma nella classifica dei paesi che bevono più caffè. Al primo posto c’è infatti la Finlandia, con 12 kg all’anno per persona, mentre il paese in cui se ne consuma meno è Portorico, con appena 400 grammi pro capite.
Ci sono città in cui la preparazione del caffè è ormai un rito, come Napoli, dove è stata inventata la cosiddetta cuccumella, la tipica caffettiera del capoluogo campano. È stato invece un parigino, Du Belloy, a creare di fatto la prima caffettiera nel 1819.
L’abitudine di prendere il caffè al bar, una consuetudine che non sembra conoscere crisi, si consolida negli anni ‘50 e ‘60, in pieno boom economico. Non c’è più molto tempo da dedicare alla preparazione della colazione, si beve un caffè al volo e si va a lavorare.
Un approccio, questo, che diventa ancora più marcato grazie al benessere che si diffonde in Italia e che spinge la gente a mangiare e bere sempre più spesso fuori casa. Proprio nel nostro Paese si è diffusa la produzione del caffè espresso e quella industriale delle macchine per prepararlo non solo al bar ma, successivamente, anche a casa. Il prototipo era stato presentato all’Esposizione Universale di Parigi del 1855.
Nel 1901 l’ingegnere milanese Luigi Bezzera realizza la prima macchina da caffè espresso che funziona a vapore, un’invenzione da cui poi si svilupperanno le ricerche e la tecnologia, in questo settore.
Addirittura la scienza si è scomodata per spiegare come mai il caffè sorseggiato al bar sia migliore e abbia un sapore sempre diverso da quello che ci prepariamo tra le mura domestiche. Tra gli elementi chiave ci sono la temperatura dell’acqua, la sua chimica e la qualità del caffè usato, segreti che ogni professionista conosce (o dovrebbe conoscere).
Anche la quantità di caffeina è importante ma, contrariamente a quanto alcuni possono pensare, il caffè del bar ne contiene meno rispetto a quello preparato con la moka.
Ecco le considerazioni che ti riguardano:
Sei preparato – con informazioni storiche e di dettaglio – su tutti i prodotti che vendi a bar e ristoranti come ho mostrato in merito al caffè?
Sai raccontare – anche se non sei l’agente o il consegnatario – ogni prodotto in modo che il tuo cliente resti affascinato e acquisti in quantità?
Sai distinguere prodotti analoghi che hai a catalogo da altri e personalizzare l’offerta?
Sai raccontare il tuo elemento differenziante in merito al catalogo prodotto da quello di altri tuoi competitor diretti?
Se la risposta è NO… significa che ti occorre una mano. Io sono qua per questo… continua a leggermi, nelle prossime settimane ti insegnerò a diventare un imprenditore di successo e dall’elevata reputazione e competenza!
Vuoi parlarmi direttamente? Scrivimi a mit@ristopiulombardia.it