Questo ultimo anno ci ha molto distanziati.
E allora, complice anche una serie di riunioni che sto effettuando proprio in questi giorni, mi sono messo a ragionare sul valore di ciò che possediamo a livello di intangibile e chi lega agli altri.
Sto parlando della relazione.
Ciascuno di noi ragiona come singolo, come genitore (auguri a tutti i papà!), marito, compagno, amico dello sport, ma anche come imprenditore, coordinatore di tante altre persone, fornitore di qualcuno e cliente di qualcuno.
Con tutti intessiamo relazioni differenti.
Sino a qualche mese fa, sino a prima del Covid, avremmo tutti detto: “Le relazioni che contano sono quelle de visu, quelle di persona”.
Oggi nessuno si sentirebbe di affermare una cosa del genere.
Abbiamo infatti scoperto che siamo in grado di modificare i modi di interagire con gli altri, senza per forza diminuire l’intensità di ciò che stiamo dicendo.
Facciamo le riunioni su Zoom, vediamo gli altri, ci coordiniamo, prendiamo appunti e lavoriamo. Facciamo le telefonate e le videochiamate, ci mandiamo i messaggi vocali e anche quelli scritti.
Per le questioni più formali mandiamo le e-mail.
Abbiamo il telefono letteralmente in mano almeno 10 ore al giorno.
Siamo cambiati?
Forse sì, ci siamo adattati. Ma non ci siamo spenti, non ci siamo impoveriti.
Abbiamo imparato a selezionare con più attenzione gli amici, perché abbiamo capito che il tempo da passare con gli altri diventa davvero prezioso… dato che è spesso pure pericoloso.
Allo stesso tempo è successa anche un’altra cosa. Gli incontri di persona sono diventati pieni di ostacoli: devi tenere la mascherina, devi stare lontano, non puoi stringere le mani, né abbracciare. Abbiamo limitato i gesti… questo ci ha fatto male. Ma la relazione è rimasta… ogni volta che avviamo voluto che rimanesse.
Io sto lentamente e in sicurezza riprendendo gli appuntamenti di persona. Così starai facendo anche tu, che ti appresti anche a riaprire il locale con comunque le indicazioni anti-Covid e il distanziamento.
Ti chiedo di non sentirti penalizzato: abbiamo fatto del nostro meglio per gestire una pandemia indicibile. Ne stiamo uscendo, ma non peggiori.
Ne stiamo uscendo più seri, forse un po’ arrabbiati.
Ecco, trasforma questa grinta in desiderio di lavorare bene.
Cerca opportunità là dove gli altri si lamentano, là dove gli altri continuano a fare sempre le stesse cose.
Valorizza la relazione continuando a coccolare i clienti con ogni modalità.
Noi in Ristopiù usiamo le chat, gli sms, le newsletter, i video, le stories, le dirette del lunedì sera. Siamo presenti su ogni Social e ogni giorno diciamo qualcosa con il sorriso. Abbiamo più numeri verdi a cui rispondono persone vere, dell’azienda, competenti.
Crea anche tu una rete positiva di contatti da coltivare, mi riferisco anche ai collaboratori, così come ai partner e ai clienti.
La ripartenza sarà anche “umana”, non solo fatta di business.
Sono convinto che il business, da solo, ovvero il desiderio di arricchirsi, non potrà più essere concepito in questo modo. Dovrà essere davvero etico, come ripetiamo peraltro da anni. Essere serio e portare le persone a condividere obiettivi comuni.
Coltivare le relazioni, anche quelle che non ci sembrano importanti, è un segno di umanità… la stessa che ti verrà chiesta quando servi un caffè col sorriso o spieghi al cliente gli ingredienti della tua ottima caponatina…