Conosciamo il consumatore di domani

Dove sta nascosto il consumatore di domani, del futuro, del 2022?

In realtà è qui accanto a noi.

È il nostro amato cliente. Che però nel frattempo ha cambiato pelle, come un serpente.

E l’ha mutata per sempre, e non si tornerà indietro.

Già abbiamo detto più volte che la pandemia ha stravolto il nostro modo di lavorare e ne ha modificato i presupposti. Sta a noi reagire velocemente, smettere di lamentarci per i bei vecchi tempi andati e diventare proattivi. Ovvero iniziare a dire: bene, adesso che si fa? Come si lavora in modo nuovo?

Il primo punto della strategia post-Covid che sta iniziando proprio in queste settimane, proprio quando siamo ancora tutti parzialmente chiusi, parte dalla conoscenza approfondita del cliente.

Inutile studiare piani e strategie di vendita se non siamo assolutamente allineati coi desiderata dei clienti.

Inutile continuare a proporre – sto inventando – il prosecco da quattro soldi se tutti adesso cercano la bottiglia esclusiva da sorseggiare pian piano…

Partiamo allora alla scoperta del nuovo consumatore e vediamo come allinearci ai suoi nuovi modi di interagire con gli acquisti, il food e così via.

Come ha ben raccontato l’amico Franck Bocquet, ceo di Rispo Frozen Food durante una convention, qualche settimana fa, 3 sono i trend che dobbiamo tenere bene sotto controllo.

Il primo

Le persone stanno sempre più esprimendo la volontà di comperare localmente. Questo anche per dare una mano ai produttori e commercianti della loro zona, molto colpiti dalla pandemia. È un modo per ritrovare quel senso di comunità che era andato perduto negli ultimi decenni.

Il secondo

La digitalizzazione è entrata nelle nostre case e nelle nostre famiglie in modo violentissimo, non se ne andrà più. Ciò significa che anche il nostro business e le relazioni con il consumatore passeranno per il mondo digitale. Non considerare questo elemento significherà ritrovarsi ai margini del mercato.

Il terzo

Le persone si stanno orientando verso “sempre meno quantità, sempre più qualità ed esperienza”. È finito il tempo della massa (inteso come raggruppamento di persone, ma anche come acquisto di impulso senza un senso di prodotti non utili). Le persone cercano ovunque di passare il tempo in modo intelligente. Vogliono emozionarsi anche quando acquistano un pacco di pasta o sorseggiano un caffè al bar. Più l’experience sarà intensa, meno sarà rilevante il costo sostenuto per viverla.

In tutto ciò… un ruolo rilevante è stato assunto, nell’ultimo anno, dal cibo.

Le persone hanno ripreso a cucinare, a mangiare con più attenzione e meno fretta. Si sono acculturate e si sono preparate.

Quando tutti i locali saranno riaperti, il modo dei clienti di “mangiare” sarà completamente diverso. Non si accontenteranno di piatti “normali”… quelli sanno ormai prepararli perfettamente da soli.

Cercheranno qualcosa di pregiato, di perfetto, di preparato con estrema competenza e professionalità. Lo stesso varrà per il momento della colazione e anche per l’aperitivo.

E noi?

Non dobbiamo farci “rubare” il lavoro, dobbiamo abbandonare per sempre il servizio mediocre per puntare sempre e solo all’eccellenza.

Questo è quello che aspetta me, questo è quello che aspetta te, sia che tu abbia un bar, un albergo, un ristorante… la regola vale per tutti.

Pochi saranno i soldi da spendere? Bene, le persone sceglieranno con estrema oculatezza chi premiare e chi trascurare.

Capisci bene che tu non puoi non far parte della prima categoria… sei pronto ad accettare la sfida?

 

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