In quale bolla vuoi vivere?

Carissimo, imprenditore, voglio condividere con te una riflessione che ci regala il Rapporto Coop 2020 sui consumi degli italiani e sui trend a livello di abitudini, scelte di vita, economia.

In particolare vorrei soffermarmi su questa considerazione:

“Si ha la sensazione che gli italiani siano sospesi in una bolla. Costretti nel lockdown ma diffusa ancora oggi e persino domani. E’ la bolla digitale che crea cluster chiusi e autoreferenziali, la bolla della vita affettiva che si autodelimita (pur generando soddisfazione), gli spostamenti che diventano di corto raggio e la comfort zone della casa che rassicura. Tra le mura domestiche piuttosto che altrove ci si nutre (41% prevede di ridurre la spesa prevista nel prossimo anno alla voce ristoranti), ci si diverte (44% la quota di chi nel 2021 ridurrà la spesa per intrattenimenti vari fuori casa), si incontrano amici e familiari (o a casa propria o a casa loro). E se dovessero mancare affetti ci si adopera per riempire il vuoto: 3,5 milioni di italiani durante il lockdown o subito dopo hanno acquistato un animale da compagnia e 4.3 milioni pensano di farlo prossimamente. Da ultimo, l’elemento forse più insidioso è il restare prigionieri di bolle sociali e informative chiuse ed autoreferenziali, terreno fertile per l’informazione di parte e la proliferazione delle fake news. L’esplosione nell’uso dei social, il dilagare della fruizione di contenuti on demand, l’assenza di un confronto sociale ampio sono elementi che coinvolgono e coinvolgeranno una parte oramai sempre più ampia della popolazione (il 30% degli italiani nel 2021 aumenterà il tempo trascorso su internet e il 19% quello passato sui social)”.

Ebbene, se questo è il nostro presente, non posso che non chiederti: in quale bolla vuoi vivere? E ancora: di quale bolla può far parte il tuo locale?

Se la tendenza è quella di rimanere isolati per paura del virus, di stare in casa, di andare poco al ristorante e al bar… sarà bene che tutti noi ci adoperiamo per creare una bolla inclusiva, che possiamo chiamare “Bolla dell’out of home sicura”, che non faccia paura e che attragga le persone fuori dalla loro zona di comfort (nella quale le nostre attività non sono inserite).

Insomma, dobbiamo evitare in tutti i modi che le persone considerino i bar e i ristoranti pericolosi, dobbiamo fare in modo di passare messaggi di

-Accoglienza

-Serenità

-Pulizia

-Protezione

Solo in questo modo riusciremo a svolgere il nostro lavoro al meglio e potremo vendere i nostri prodotti e servizi.

Se, invece, non presteremo attenzione e continueremo solo a dire “qui si pranza con 10 euro tutto compreso”… progressivamente vedremo svuotarsi il nostro locale.

Cosa interessa, oggi, alle persone?

-Spendere bene il proprio denaro

-Non ammalarsi

Due semplici esigenze. Puoi certamente seguire questi input e orchestrare un’offerta di qualità in un ambiente sicuro e protetto.

Non occorrono investimenti milionari. Occorre la regola del buon senso applicata il più possibile.

Se pensi di non riuscire… non dirlo nemmeno per scherzo!

Io sono a tua disposizione, insieme a tutti i miei consulenti, per condurti verso il successo.

PS a questo proposito. È appena iniziato Ottobre, Mese Internazionale di Aperitivo Perfetto… segui le mie dirette del lunedì sera su Facebook per “carpire” i segreti delle migliori aziende del settore… il primo passo è fatto… buon cammino!

 

 

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