Alimentazione, educati o mal-educati?

Ogni giorno tu ed io, imprenditori dell’Horeca, entriamo nelle nostre rispettive aziende, apriamo gli uffici o il locale, iniziamo a gestire i clienti e i servizi.

Siamo bravissimi in tutto, ma sottovalutiamo un aspetto importante.

Quasi sempre, infatti, crediamo di saperne più del nostro amato cliente, specie in termini di cibo e bevande.

O meglio: anche se puntiamo alla qualità dei nostri prodotti, e siamo certi della loro bontà, pensiamo di poter offrire qualunque genere di alimento, così, come piace a noi (anche dal punto di vista della fatturazione).

Errore, grosso errore.

Il consumatore non segue più le regole commerciali o edonistiche o pubblicitarie (vedo lo spot, compero la patatina).

Complice il lavoro “educational” di tante aziende, le scelte alimentari si fanno – giustamente – più raffinate, attente, basate su salute vera e nutrizione attenta.

Possiamo ignorare questo trend?

Ovviamente no. È inutile che effettuiamo ordini, per il nostro bar, di barrette al cioccolato, se adesso tutti cercano le barrette di frutta secca!

Quindi, non solo non dobbiamo ignorare il trend, ma dobbiamo conoscerlo anche molto bene.

In aiuto ci vengono i dati del progettopilota Vivismart promosso dall’alleanza Barilla e Danone, con le loro rispettive Fondazioni, e Coop Italia. Sotto la lente di ingrandimento del progetto bambini e famiglie: la sperimentazione vuole correggere le abitudini non salutari e promuovere la dieta mediterranea. E funziona, nel senso che è stato dimostrato che proprio i bimbi possono diventare i “veicoli culturali” delle loro famiglie. Se ben formati, arrivano a fare la spesa in modo corretto insieme a mamma e papà e a scegliere i giusti alimenti per la colazione… sì, proprio la colazione… anche nel tuo bar.

Per esempio, questi i dati più interessanti emersi: i bambini oggetto di formazione e informazione attraverso ViviSmart hanno iniziato a bere acqua più volte al giorno, a mangiare più frutta, e anche più verdura.

Il progetto, che proprio da qui parte per costruire modelli da diffondere nelle scuole e nelle città italiane, ci interpella in prima persona.

Chiama in causa anche i bar e i ristoranti.

Quanta frutta proponiamo ai nostri clienti? In quali forme, ricettazioni?

E quanta verdura?

Consideriamo frutta e verdura unicamente complementi del nostro menù o siamo in grado, già oggi, di renderle protagoniste dei nostri piatti?

Il target dei bambini è importantissimo, perché si “tira dietro” gli adulti, dai genitori, agli zii, ai nonni. Proporre qualcosa di sfizioso per i piccoli, che sia anche buono, salutare, dunque piaccia anche agli adulti, è fondamentale.

È vero, non sta a noi occuparci della salute dei nostri clienti, non siamo medici.

È però altrettanto vero che i nostri clienti si attendono una qualche forma di sensibilità da parte nostra.

Ci conviene adattarci rapidamente.

È un impegno gravoso?

Per niente. Mi basta scorrere il catalogo generale www.ristopiulombardia.it per trovare decine e decine di contorni a base di verdura, dolci di ogni genere a base di frutta, per non parlare degli smoothies.

A volte siamo noi a limitare la nostra offerta, perché ci dimentichiamo di quanti prodotti può contenere il nostro magazzino.

Io sono certo che tu hai, in questo momento, nel tuo bar, arance, mele, limoni. Stanno lì, in attesa di diventare una spremuta o un frullato. Male, malissimo! Lo sai che, ben raccontati, ben esposti, ben preparati, possono diventare protagonisti di un primo piatto, di un dolce leggero?

Lascia libera la fantasia, punta alla salute. Ragiona sempre come se dovessi accontentare i componenti della tua famiglia: ok, oggi hamburger e patatine, ma domani pasta con le verdure, torta di mele della nonna, smoothie multi-vegetale.

Il cliente ha grandissime aspettative nei tuoi confronti. Non deluderlo!

Quali accorgimenti stai ponendo in essere per catturare gli interessi “salutistici” dei tuoi clienti? Raccontali qui di seguito, aiutami a costruire la community dell’Horeca!

 

 

 

 

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