Ogni volta che studio l’andamento di un bar o di un ristorante, non posso non utilizzare il mio occhio clinico. Da una parte gli studi, dall’altra l’esperienza: ci sono degli elementi che subito mi fanno capire se quel certo locale è destinato ad avere successo o a chiudere in breve tempo.
Ci sono delle costanti, che puntualmente si verificano: in presenza di queste, posso stare sicuro che qualcosa sta andando per traverso.
Non mi voglio definire il novello Cannavacciuolo, ma un imprenditore che lavora per il bene e il successo dei suoi clienti sì.
Ho raccolto queste costanti e ho cercato di riassumerle, creando una mia personale lista, composta da soli tre punti. E te la propongo, perché è un ottimo strumento che può servire anche a te, da una parte per analizzare il tuo lavoro, dall’altra per osservare lo stato di salute della concorrenza, trovare i punti deboli e intervenire di conseguenza.
Primo errore da non commettere mai: pensare che gli altri ci conoscano.
Certamente avrai una clientela affezionata, sulla quale non devi fare nessuna azione.
Cosa dire, però, di tutto quel target potenziale che non riesci a raggiungere? Chi non ti passa davanti, chi non ti conosce per sentito dire… non entrerà mai nel tuo locale. Questa situazione non si smuoverà, a meno che tu non faccia qualcosa di costruttivo: pubblicità, eventi, promozioni, ogni idea funziona se alla base c’è l’entusiasmo.
Secondo errore da non commettere mai: essere supponenti.
Quando presenti il tuo prodotto di punta, ricercato, particolare, non pensare che il tuo cliente sia del tutto ignorante. Tieni un atteggiamento umile: magari la persona che si trova davanti a te si è appena laureata proprio presentando una ricerca su quel prosciutto stagionato che tanto ti piace. Chi ne sa di più? Meglio non indagare.
Il cliente è mediamente più preparato di un tempo, condividi le informazioni che possiedi, mostrandoti contento e coinvolto. Lascia a casa la patente del super esperto, è una tecnica che non funziona più.
Terzo errore da non commettere mai: non innovare.
La famosa torta della nonna che tanto ti ha reso famoso tra i clienti è il tuo must, ma è possibile che sempre questi stessi clienti desiderino assaggiare qualcosa di diverso. Lo stesso ragionamento si può applicare al servizio, all’arredamento, ai liquori, al menu, addirittura alla musica.
Innovare non significa tagliare di netto le radici o la tradizione. Significa rispettare l’esistente aggiungendo un pizzico di fantasia. Chi non innova, corre il rischio di rimanere troppo indietro. Diventerà poi difficile recuperare il tempo perduto.
Mi vengono in mente tanti esempi di bravissimi imprenditori che sono caduti per colpa di uno di questi tre errori.
Nessuno ti chiede di essere perfetto, nessuno pretende che tu abbia sempre la giusta soluzione. Però stanne certo: questi errori sono le tue lampadine di alert: se ne accendi una, hai il tempo di sistemare o correggere la rotta. Se, ora che conosci questi tre errori, continui a ignorarli, rischi di disperdere il patrimonio di reputazione e successo che hai costruito con fatica.
Il messaggio è molto chiaro: nessuno nasce Carlo Cracco.
Ma tantissimi possono diventarlo con impegno, se
- Continuano a migliorare il giorno dopo giorno in ogni aspetto della vita professionale
- Coltivano passioni fuori dal lavoro, per mantenere desta la mente
- Costruiscono reti di relazioni significative, in modo da potersi confrontare con persone competenti
- Hanno sempre grandi aspettative: nessun sogno si realizza se prima non è stato concepito e desiderato. Chi non immagina un futuro migliore è destinato ad accontentarsi del presente.
Spero di averti fornito spunti interessanti di ragionamento e riflessione.
Ti invito a continuare a seguirmi, nelle prossime settimane ti fornirò nuovi consigli utili e subito praticabili per migliorare il tuo lavoro ed eventualmente ottimizzare le aree di inefficienza.
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