Moltissimi amici, ma anche clienti e fornitori, mi chiedono: “Perché investi un sacco di tempo e denaro in formazione, personale e per la tua azienda? Mica sei un junior che deve ancora imparare come si sta al mondo…”.

È vero, mi alzo alle 5, leggo e studio, faccio coaching. In azienda non passa giorno in cui non ci siano corsi di formazione dedicati ai clienti e corsi di aggiornamento per i dipendenti.

Perché tutto questo? Perché accontentarsi di fare business “nel modo giusto” non è sufficiente. Io voglio puntare all’eccellenza, sempre. E per raggiungere questo stadio mistico della professione, si deve partire dal presupposto che le conoscenze non sono mai abbastanza. Che il mercato non sta fermo, dunque io devo studiarlo, anticiparlo, preparare le mosse successive, muovere me stesso e l’azienda nella giusta direzione.

“Ma come fai a essere anche sorridente?”, mi chiede ogni tanto qualcuno. Anche in questo caso, non si tratta di fare buon viso a cattivo gioco. Il lavoro è parte fondante della vita. Lavorare in una Smile Company ricorda sia a me che ai miei collaboratori che dobbiamo essere proiettati sì a competere, ma anche a realizzare noi stessi, possibilmente con serietà, responsabilità e soddisfazione.

“E tutte le notti passate a scovare nuove idee?”, sospira qualche collaboratore incredulo. Semplice, le idee ci sono, galleggiano nel mare delle opportunità. Gli imprenditori sono tutti pescatori più o meno allenati. Se io prendo all’amo l’idea giusta, prima che facciano gli altri (servizio, strategia, nuovo prodotto, nuovo approccio) riesco ad avere un vantaggio competitivo importante. Non importa se devo faticare, qui sta il bello.

Se stai fermo… nella vita non accade mai nulla.

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